Il trionfo del NO al referendum rappresenta la sconfitta politica
personale di Matteo Renzi ed una sonora sberla ai poteri forti della
plutocrazia mondialista, come nel Regno Unito con la Brexit ed in USA con
Donald Trump.
Ma l'eterogeneo fronte del no, diviso fra sinistra, destra-centro e
movimento 5 stelle non rappresenta una vittoria di nessuno, tantomeno una
alternativa di governo. I numeri parlano chiaro, L'elettorato italiano è
attualmente diviso in tre blocchi più o meno della medesima consistenza, ed il
prossimo governo, in caso di elezioni anticipate, sarà deciso da legge
elettorale, alleanze ed un pugno di voti.
Per questo è assolutamente necessario ed urgente procedere alla
riorganizzazione del centrodestra, come ha giustamente affermato GIorgia
Meloni, subito dopo lo spoglio dei risultati. In sintesi, bisogna: allargare e
rinnovare la coalizione, elaborare un chiaro e snello programma di governo e
vere riforme, scegliere un candidato con delle elezioni primarie, e costruire
una squadra, qualificata e innovativa, sia per affrontare la campagna
elettorale che per poi governare la nazione.
Il fronte identitario Lega-FDI vale al massimo il 15%, quindi è chiaro che,
se si vuole partecipare per competere, con una reale possibilità di vincere,
serve una nuova alleanza con Forza Italia e le altre forze minori, “moderate”,
liberali e popolari.
La Destra Sociale di Luca Romagnoli, con coerenza e realismo, chiederà
ufficialmente al maggiore fra gli eredi della tradizione missina, ovvero a
Fratelli d'Italia, di aprirsi e attivarsi per l'unità della destra italiana,
con un veloce e trasparente processo costituente, garantito da Marcello
Veneziani e dalla Fondazione Alleanza Nazionale.
Subito dopo, sarà necessario creare una stabile federazione-coordinamento
fra la destra unita e la nuova lega di Matteo Salvini, che sia il primo passo
verso la costituzione di un nuovo soggetto politico sul modello del Fronte
Nazionale francese.
In questo progetto politico vanno subito coinvolte tutte le energie sane
delle nazione: le categorie professionali, gli imprenditori, la sana borghesia
produttiva, il ceto medio, il mondo della cultura, dello sport e del
volontariato, dei comitati civici e di quartiere.
Su queste precise e chiare linee di indirizzo ci stiamo già muovendo da
diverse settimane. A fine gennaio, a Milano, la Destra Sociale farà il punto
della situazione, con una riunione aperta a militanti e simpatizzanti, e
rappresentanti di Fratelli d’Italia e Lega Nord.
Roberto Jonghi Lavarini - Destra per Milano - Destra Sociale
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