La storica destra missina è stata severamente punita dal
popolo italiano che ha chiaramente premiato Giorgia Meloni e invitato la
vecchia classe dirigente di AN, a farsi da parte. Non possiamo che prenderne
atto ed agire di conseguenza, con serenità e determinazione, chiudendo,
definitivamente, con le polemiche e i personalismi del passato. Le cause di
questa sonora sconfitta politica sono molteplici, note e già ampiamente dibattute,
inutile perderci altro tempo. Dobbiamo invece guardare al futuro, voltare
definitivamente pagina, andare oltre ai vecchi schemi ideologici, partitici ed
organizzativi, per costruire, anche in Italia, un nuovo e grande fronte
nazional-popolare, identitario e sovranista. E dobbiamo farlo
in fretta: siamo già in ritardo, ma ancora in tempo…
La nostra comunità militante ha il dovere di attualizzare e
concretizzare, nello spazio-tempo, valori, principi e visione del mondo della
nostra tradizione patriottica, ovvero di portate avanti e trasmettere lo
spirito dei nostri antenati. Dobbiamo ripartire dalla cultura, da una serie di
approfondite analisi delle tematiche geo-politiche e socio-economiche mondiali,
dalla elaborazione di un concreto e innovativo programma di governo e di
riforme strutturali del sistema. Serve, quindi, un nuovo luogo-strumento dove
fare buona Politica, e formare una nuova classe dirigente, selezionando i
migliori dirigenti giovanili e amministratori locali, ben presenti su tutto il
territorio nazionale, secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza,
meritocrazia e rinnovamento.
Ma, prima di fare fronte con la Lega, bisogna riaggregare la
destra. Fratelli d’Italia, a Milano, può ripartire subito ma, per farlo, in
maniera credibile ed efficace, deve dare un forte e concreto segnale di
cambiamento, puntando sui suoi bravi giovani come Caterina Anselmi, Alice
Balotelli, Stefano Gorgoglione, Francesco Quattrociocchi, Francesco Rocca,
Riccardo Truppo e Vincenzo Viola. I quarantenni Carlo Fidanza, Marco Osnato, Massimo Girtanner e Roberto Sforni, finita questa competizione elettorale, hanno invece il
dovere di fare squadra e di guidare, insieme, questa importante e delicata fase
di transizione. In questa battaglia, sarei certamente al loro fianco! Tutti gli
altri, possono solo fare un passo indietro o di lato, sostenendo questo
passaggio del testimone, con la loro importante esperienza politica ed
istituzionale.
Le prossime importanti sfide elettorali saranno nel 2018 con
le elezioni politiche nazionali e quelle regionali in Lombardia. Abbiamo una
ventina di mesi per organizzarci: servono nuove sinergie positive, cuore e
cervello, impegno e presenza, sostegno concreto, certamente politico e
militante ma anche economico e finanziario. Intanto, domenica, mobilitiamoci
per l’elezione di Stefano Parisi sindaco, per liberare Milano dalla sinistra mondialista..
Diamoci tutti da fare: “ognuno porti la sua pietra al cantiere”…