lunedì 20 giugno 2016

Ripensare, riorganizzare e ripartire...




Cosa servirebbe per rilanciare la destra italiana? Che Giorgia Meloni avvii il rinnovamento più volte annunciato, azzerando tutte le cariche di partito e convocando, finalmente, un grande congresso ricostituente, aperto alla società ed al territorio, ai giovani ed alle donne, alle categorie produttive, ai rappresentanti del mondo della cultura e della università, del volontariato e dello sport. 

Bisogna ripartire da zero, eliminando vecchie zavorre e cattive abitudini: personalismi, rendite di posizione, doppi incarichi e cumulo di mandati. Un congresso modulato a livello provinciale, regionale e nazionale, per coinvolgere il maggior numero di patrioti, dove dibattere ed approfondire le grandi tematiche geopolitiche ed economiche, eleggere e selezionare una nuova classe dirigente, con regole certe e rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza e meritocrazia, ed un comitato di garanti, presieduto da Marcello Veneziani.

 

Amministrative 2016: primo commento ai risultati.


Continua a crescere l’astensione: ai ballottaggi vota il 50% degli italiani. Trionfano, a Roma e, inaspettatamente, anche a Torino, le giovani donne grilline, che intercettano la protesta populista anti-sistema ed anche il voto politico anti-Renzi. Ora, finalmente, potremo misurare le reali capacità di governo del Movimento 5 Stelle, dalle parole ai fatti. Come era previsto: Bologna rimane al sinistra-centro, Trieste torna al destra-centro, Napoli incorona nuovamente il Masaniello De Magistris e Benevento elegge l’inossidabile Clemente Mastella. Nelle città minori resistono le coalizioni  tradizionali, unite e allargate, con una leggera prevalenza del centrodestra. La Lega, altro segnale della fine dell’onda lunga di Salvini, perde la sua storica roccaforte Varese. A Milano, di poco, ma vince il centrosinistra con Sala, anche per colpa dell’arroccamento e dei veti dei vertici locali del centrodestra, del controproducente sbandierato antifascismo di Parisi, della supponenza del suo staff, e del fazioso rancore degli esclusi dalla coalizione. Scompare, dal consiglio comunale di Milano, la destra missina, presente ininterrottamente dal 1948, e questo pessimo risultato storico sancisce anche la fine del lungo regno dei La Russa e di De Corato. La destra, quindi, riparte da zero, senza più vertici e rendite di posizione, dalle rovine dei palazzi crollati, da quello che rimane della base militante e dai tanti, troppi, allontanatisi negli anni. Primo dato numerico dal quale non si può prescindere: il voto di protesta lo raccoglie tutto Grillo, per un fronte di tipo lepenista, oggi in Italia, non vi è spazio elettorale sufficiente per correre da soli. Le destre (Lega e Fratelli d’Italia) sono costrette ad una nuova alleanza con il centro liberale (Forza Italia, Area Popolare, Passera, Parisi e, magari, anche Tosi e Fitto). Il centro post-berlusconiano, a sua volta, senza una destra al suo fianco, rischia di scomparire assorbito dal renzismo. Modello vincente, quindi, rimane quello che ha vinto e governa Lombardia, Veneto e Liguria. (DESTRA PER MILANO)

venerdì 17 giugno 2016

DESTRA PER MILANO 2018...


DESTRA PER MILANO

Circolo metapolitico fondato nel 2000

aderente al movimento nazionale Destra Sociale

ed al comitato per l’Europa dei Popoli





Presidente: Avvocato Roberto Sforni

Vice P. per la Provincia: Vincenzo Circosta

P. Onorario: Conte Alessandro Romei Longhena

Socio Fondatore: Roberto Jonghi Lavarini


IBAN: IT16G0760101600001022670945

Conto Corrente Postale C.C.P.: 001022670945


Intestazione: Associazione Culturale Grande Milano

Causale di pagamento: “Destra per Milano”


Contatti, informazioni e adesioni:

 

giovedì 16 giugno 2016

ANDARE OLTRE e FARE FRONTE !


La storica destra missina è stata severamente punita dal popolo italiano che ha chiaramente premiato Giorgia Meloni e invitato la vecchia classe dirigente di AN, a farsi da parte. Non possiamo che prenderne atto ed agire di conseguenza, con serenità e determinazione, chiudendo, definitivamente, con le polemiche e i personalismi del passato. Le cause di questa sonora sconfitta politica sono molteplici, note e già ampiamente dibattute, inutile perderci altro tempo. Dobbiamo invece guardare al futuro, voltare definitivamente pagina, andare oltre ai vecchi schemi ideologici, partitici ed organizzativi, per costruire, anche in Italia, un nuovo e grande fronte nazional-popolare, identitario e sovranista. E dobbiamo farlo in fretta: siamo già in ritardo, ma ancora in tempo…

La nostra comunità militante ha il dovere di attualizzare e concretizzare, nello spazio-tempo, valori, principi e visione del mondo della nostra tradizione patriottica, ovvero di portate avanti e trasmettere lo spirito dei nostri antenati. Dobbiamo ripartire dalla cultura, da una serie di approfondite analisi delle tematiche geo-politiche e socio-economiche mondiali, dalla elaborazione di un concreto e innovativo programma di governo e di riforme strutturali del sistema. Serve, quindi, un nuovo luogo-strumento dove fare buona Politica, e formare una nuova classe dirigente, selezionando i migliori dirigenti giovanili e amministratori locali, ben presenti su tutto il territorio nazionale, secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza, meritocrazia e rinnovamento.

Ma, prima di fare fronte con la Lega, bisogna riaggregare la destra. Fratelli d’Italia, a Milano, può ripartire subito ma, per farlo, in maniera credibile ed efficace, deve dare un forte e concreto segnale di cambiamento, puntando sui suoi bravi giovani come Caterina Anselmi, Alice Balotelli, Stefano Gorgoglione, Francesco Quattrociocchi, Francesco Rocca, Riccardo Truppo e Vincenzo Viola. I quarantenni Carlo Fidanza, Marco Osnato, Massimo Girtanner e Roberto Sforni, finita questa competizione elettorale, hanno invece il dovere di fare squadra e di guidare, insieme, questa importante e delicata fase di transizione. In questa battaglia, sarei certamente al loro fianco! Tutti gli altri, possono solo fare un passo indietro o di lato, sostenendo questo passaggio del testimone, con la loro importante esperienza politica ed istituzionale.

Le prossime importanti sfide elettorali saranno nel 2018 con le elezioni politiche nazionali e quelle regionali in Lombardia. Abbiamo una ventina di mesi per organizzarci: servono nuove sinergie positive, cuore e cervello, impegno e presenza, sostegno concreto, certamente politico e militante ma anche economico e finanziario. Intanto, domenica, mobilitiamoci per l’elezione di Stefano Parisi sindaco, per liberare Milano dalla sinistra mondialista.. Diamoci tutti da fare: “ognuno porti la sua pietra al cantiere”

ROBERTO JONGHI LAVARINI

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